Cosa fare quando il figlio straniero residente in Italia è portato all’estero senza autorizzazione
Studio Legale Marzorati | Avvocato Milano
Anche nel caso in cui due genitori sono stranieri, ma vivono in Italia, sono applicabili le norme sulla sottrazione internazionale dei minori se il figlio viene portato all’estero senza autorizzazione. Non è rilevante, infatti, il fatto che il minore sia cittadino di un Paese straniero purché sia residente in Italia.
In questi casi è importante rivolgersi, entro il più breve tempo possibile, ad un Avvocato italiano di diritto di famiglia che possa opportunamente consigliare il Cliente sugli strumenti da attivare sia dal punto di vista penale che civile. Dovrà sempre essere esaminata anche la posizione dell’altro genitore per individuare le condizioni che hanno causato l’espatrio non autorizzato. È possibile, infatti, che in base alla legge applicabile al caso concreto non si verifichi un caso di sottrazione internazionale di minore, ma che il genitore sia giustificato a portare via il bambino e possa trovare una tutela legale.
Le procedure sono le stesse anche se il bambino portato via dall’Italia è italiano.
Come agire dal punto di vista penale
Chi si accorge dell’avvenuto rapimento può presentare una denuncia penale alle competenti Autorità. La sottrazione internazionale di minore è, infatti, un reato secondo l’Ordinamento italiano indipendentemente dalla cittadinanza del bambino rapito.
Il Codice Penale italiano prevede che chiunque sottrae senza autorizzazione un minore, alla persona che esercita la responsabilità genitoriale su di lui, per portarlo all’estero è punito con la reclusione da uno a quattro anni. Se è un genitore a far espatriare il figlio illegittimamente la pena prevede la sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale sul bambino, ossia della vecchia patria potestà. La pena è diminuita nel caso in cui il minore sia d’accordo e abbia più di quattordici anni.
È necessario osservare che una denuncia penale può rivelarsi un’arma spuntata dato che le forze dell’ordine italiane non avrebbero il potere per agire nel paese estero. Lo spettro di una sanzione penale, inoltre, potrebbe spaventare la persona che trattiene il bambino fuori dall’Italia e, quindi, rendere più difficile il tentativo di risolvere la questione stragiudizialmente.
Come agire civilmente per chiedere il rimpatrio del minore
Il modo migliore per chiedere il rimpatrio del minore è quello di attivare le procedure civili.
In questa fase diventa rilevante una valutazione dettagliata del caso concreto con l’ausilio di un Avvocato italiano esperto in diritto di famiglia, anche internazionale. In particolar modo dovrà essere localizzato il bambino e dovrà essere esaminata la legislazione esistente nello Stato estero di destinazione e l’eventuale ratifica delle convenzioni internazionali. In questo modo sarà possibile scegliere la procedura strategicamente migliore, anche in relazione ai costi ed alle tempistiche. È possibile, infatti, che il diritto interno dello Stato estero di destinazione abbia una legislazione più favorevole e veloce per i casi di sottrazione dei minori ai genitori quindi è opportuno esaminare attentamente le opzioni.
Il procedimento in linea generale più tutelante è quello previsto dalla normativa internazionale, in particolare dalla Convenzione de L’Aja del 1980 che impone il rimpatrio del minore nel paese in cui risiede abitualmente.
Anche in questo caso, però, è consigliabile rivolgersi ad un Professionista esperto in diritto internazionale perché ogni paese firmatario della convenzione prevede una procedura di applicazione differente e tempistiche variabili.
Nel caso di minore straniero portato all’estero deve essere chiesto il rimpatrio all’Autorità centrale competente per l’Italia, istituita presso il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità sito in Roma. È possibile anche rivolgersi direttamente allo Stato estero contraente sia tramite l’Autorità centrale preposta oppure direttamente alle Autorità giudiziarie o amministrative. Successivamente deve essere attivata una procedura giudiziaria nel paese in cui il bambino è stato trasferito.
È possibile farsi rappresentare in giudizio dalle ambasciate o dai consolati?
No, nessuna Ambasciata o Consolato può agire direttamente nella procedura di rimpatrio ne possono rappresentare in giudizio il genitore che ha commesso la sottrazione del figlio o che l’ha subita.
Lo Studio legale Marzorati è specializzato in diritto di famiglia, anche internazionale, ed i suoi avvocati si occupano di tutela dei figli e della famiglia. Rivolgersi tempestivamente ad un Avvocato italiano specializzato, quando si verifica un caso di sottrazione di minori, è essenziale per attivare al più presto i canali di localizzazione del bambino e le Autorità competenti a pronunciarsi sul rientro. Per seguire i Clienti in tutta Italia ed all’estero ha sviluppato una vasta rete di relazioni con professionisti qualificati.
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