Costituzione (celebrazione) dell’unione civile per la coppia lesbica | Avvocato
La costituzione (celebrazione) dell’unione civile per una coppia lesbica avviene con una dichiarazione dinanzi all’Ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni.
Successivamente la dichiarazione è trascritta nei registri dello Stato civile e può essere accompagnata dalla scelta del cognome della coppia e del regime patrimoniale prescelto.
In mancanza di una scelta in ordine al regime patrimoniale, verrà applicata la comunione dei beni.
Alla coppia vengono chiesti, inoltre, i propri dati anagrafici, la residenza e l’identità e residenza dei testimoni.
Se due donne sono interessate a celebrare l’unione civile devono recarsi presso l’ufficio preposto nel proprio comune di residenza, o contattare telefonicamente l’ufficio competente.
Il funzionario preposto si accerterà che non esistano motivi impeditivi tali da non poter procedere all’unione.
In particolare due donne non potranno unirsi civilmente se:
- una di loro risulti sposata o unita civilmente
- una di loro sia minorenne e sprovvista di autorizzazione
- una di loro sia interdetta o soffra di un’infermità mentale
- siano parenti tra loro
- una di loro sia stata condannata per omicidio o tentato omicidio del coniuge dell’altra.
L’unione potrà essere celebrata nel comune di residenza di entrambe o di una delle parti oppure in un comune terzo. In questo caso il comune potrebbe chiedere il pagamento di una somma che vada oltre i bolli necessari alla trascrizione.
Nell’ultimo anno si sono create lunghe liste d’attesa per la celebrazione delle unioni civili in molti comuni italiani, soprattutto quelli delle grandi città come Milano. Questo ha spinto molte coppie interessate a scegliere dei comuni diversi da quello della propria residenza allo scopo di ottenere una celebrazione più veloce anche a costo di versare svariate centinaia di Euro.
Per maggiori informazioni vai all’articolo “Unione civile e la tutela alle coppie omosessuali (gay o lesbiche): diritti previsti dalla Legge Cirinnà”.
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