Incidente stradale: proprietario taxi responsabile danni anche se non guidava
Quando una persona guida il taxi di un altro sarà tutelata dall’assicurazione del proprietario, il quale risponderà dei danni causati dall’incidente stradale e ne sarà responsabile.
In pratica l’assicurazione, in caso di incidente, copre le spese ai danneggiati, ma il costo dell’assicurazione aumenterà per chi l’ha sottoscritta. Ecco perché in alcuni casi è interesse del proprietario dimostrare che non ci fosse la volontà di prestare la macchina. Il proprietario potrà dimostrare che il taxi veniva guidato senza la sua autorizzazione in modo tale da essere escluso da colpe o comunque in modo da diminuire l’entità delle stesse.
Il veicolo viaggia contro la volontà del proprietario
Uno dei punti fondamentali per dimostrare la mancanza di colpa del proprietario è quella che il taxi sia in giro contro la volontà del proprietario. È importante quindi che ci sia una volontà contraria e non che il proprietario non sappia che il suo taxi sia guidato da altri. Per spiegarsi: il collega che prende, senza avvisarlo, il taxi del proprietario che è in pausa e causa un incidente, di certo non esclude la responsabilità del proprietario, mentre il collega che prende il taxi del proprietario, il quale ha espressamente detto che non deve guidarlo, esclude o comunque limita la responsabilità del proprietario.
Ovviamente, in questi casi, è necessario seguire le ipotesi dell’avvocato che potrà utilizzare le modalità migliori per dimostrare l’assenza di colpa del proprietario. Ad esempio non è necessario che ci sia scritto da qualche parte che il taxi non può essere guidato, ma bastano dei fatti compiuti dal proprietario che portino a questa situazione: ad esempio aver nascosto le chiavi, oppure averle con sé al momento in cui il taxi viene guidato da altri con le chiavi di riserva.
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