Naturalizzazione svizzera
In Svizzera la concessione della cittadinanza agli stranieri, “naturalizzazione”, non è un procedimento burocratico-amministrativo, bensì riveste valenza politica, nel senso che trattasi di un vero e proprio “gradimento” ed accoglimento nella comunità.
Ed infatti il primo passo è costituito dalla deliberazione del Consiglio comunale del luogo di dimora, il quale considera il grado di integrazione del candidato, valutandone la capacità di conformarsi con lo stile, gli usi ed i costumi di vita della comunità.
Alcuni ordinamenti comunali prevedono il voto popolare obbligatorio ed inappellabile in tema di naturalizzazione del candidato, tuttavia recentemente (2003) il Tribunale federale, su ricorso di 5 cittadini della ex Jugoslavia contro il Comune lucernese di Emmen, ha dichiarato tale procedura contraria al diritto costituzionale federale (in violazione degli artt. n. 29 cpv 2 e n. 8 cpv 2 Cost.) , non garantendo essa la debita imparzialità(*), decisione questa che ha sollevato vibrate proteste da parte di alcuni settori dell’opinione pubblica che l’hanno ritenuta lesiva del principio che al popolo spetta, in ogni caso, “l’ultima parola”.
(*) Il Tribunale federale ha emanato un decreto inequivocabile: le decisioni in materia di naturalizzazione prese alle urne sono anticostituzionali. Con ciò esso non si pronuncia a favore di un diritto alla naturalizzazione, ma di un diritto a una procedura degna di uno Stato di diritto.
Ciò implica il diritto di essere sentiti, il diritto a una procedura equa e il diritto di conoscere i motivi di un’eventuale decisione negativa.
Peraltro il Gran Consiglio ticinese, riunitosi il 21/06/2004 a Bellinzona ha respinto un’iniziativa popolare generica del leghista Attilio Bignasca che proponeva di affidare ad una votazione popolare e non più ad una decisione dei legislativi (comunale e cantonale), le domande di attinenza comunale che portano alla concessione della nazionalità svizzera.
Ottenuta la concessione della cittadinanza comunale, l’incarto del candidato approda al Gran Consiglio (Parlamento) del Cantone, dove la candidatura viene discussa, a livello politico, sotto il profilo dell’intervenuta integrazione del naturalizzando, tenendo presente della sua condivisione dei valori etici e degli stili di vita elvetici.
Sol dopo la concessione della cittadinanza cantonale l’incarto viene inviato al Dipartimento (Ministero) degli stranieri della Confederazione, a Berna, dove, dopo aver verificato la correttezza delle procedure ordinamentali, viene concessa infine la cittadinanza svizzera.
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