La Svizzera accede alle Nazioni Unite
Una delle più anziane democrazie del mondo è ufficialmente diventata il più giovane membro dell’ONU.
Martedì, l’assemblea generale dell’organizzazione universale per eccellenza ha accettato per acclamazione la Svizzera quale 190esimo Stato membro.
“Si tratta di uno dei momenti più importanti della mia vita”, ha dichiarato a swissinfo il presidente della Confederazione Kaspar Villiger poco prima dell’inizio dei lavori dell’assemblea a New York.
“Sono particolarmente fiero del fatto che la decisione di aderire all’ONU sia stata presa dal popolo in votazione popolare”.
Si parte
L’entrata della Svizzera ha segnato l’inizio dei lavori della 57. Assemblea generale delle Nazioni Unite. Anche la città di New York ha sottolineato l’evento: nella notte su martedì, l’Empire State Building è stato infatti illuminato in rosso e bianco, in onore della bandiera rossocrociata, al posto dell’usuale luce blu.
È toccato al ministro degli esteri francese Dominique de Villepin, a nome dei paesi confinanti della Confederazione, presentare la Svizzera e la sua candidatura. L’assemblea generale ha quindi accettato per acclamazione il nuovo membro, il 190esimo.
La delegazione svizzera guidata da Kaspar Villiger e da Joseph Deiss ha quindi lasciato i banchi destinati ai paesi osservatori. Accompagnata dagli applausi della sala, è stata scortata alla nuova postazione, nel pieno della sala plenaria, tra i paesi membri.
Neutralità rinforzata
Nel suo discorso davanti ai rappresentanti del mondo intero, tenuto nelle tre lingue nazionali, Kaspar Villiger ha sottolineato che la Confederazione era e resta uno Stato neutrale.
La questione è d’importanza vitale in Svizzera. Molti di coloro che lo scorso 3 marzo si erano schierati contro l’adesione lo avevano fatto temendo la fine della mitica neutralità elvetica.
L’isolamento, un vicolo cieco
Alcune ore prima della cerimonia, il ministro degli esteri Joseph Deiss aveva spiegato di fronte ai media internazionali l’importanza dell’evento per la Svizzera e per la sua politica estera.
Deiss ha ricordato la particolarità dell’adesione della Confederazione: lo storico passo, per la prima volta nella storia dell’ONU, è stato infatti legittimato da un sì popolare.
Il capo della diplomazia elvetica ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei cittadini e della democrazia diretta. Secondo Deiss, il sì dei cittadini svizzeri va dunque interpretato come un sostegno alla cooperazione internazionale.
“L’ONU non è perfetta”, ha detto Deiss che ha tuttavia parlato di un punto d’incontro irrinunciabile. Ogni approccio unilaterale, ogni isolamento nazionale conduce soltanto ad un vicolo cieco. “E ciò vale sia per i piccoli Stati, sia per quelli grandi”.
Una voce in più
Priorità elvetiche presso il Palazzo di vetro saranno i temi che, da tempo, stanno a cuore alla Confederazione. Pace, sicurezza delle persone nelle zone di guerra, lotta contro la povertà, diritti dell’uomo, protezione delle minoranze, salvaguardia dell’ambiente e sviluppo sostenibile.
Settori nei quali Berna è già attiva ma che possono essere efficamente promossi soltanto in un contesto internazionale. “Il nostro paese potrà ora esporre le proprie idee in seno a questa organizzazione universale e quindi meglio difenderle”, ha detto Joseph Deiss.
Ed un primo successo non è tardato: lunedì infatti, il professor Walter Kälin è stato scelto quale nuovo membro della Commissione dell’ONU per i diritti civili e politici (vedi related story).
Il rito della bandiera
Al termine dei lavori, i partecipanti si sono trasferiti all’esterno del Palazzo. Sulle note dell’inno elvetico, la bandiera rossocrociata è stata issata accanto a quella di tutti gli altri Stati membri. Da oggi, nella lunga fila di vessilli, essa sventola tra quella svedese e quella siriana. Ordine alfabetico oblige.
“Gli svizzeri sono finalmente qui”, ha detto il segretario generale dell’ONU Kofi Annan. “Li abbiamo attesi per tanto tempo. È un giorno di celebrazioni, non solo per la Svizzera, ma per l’intera famiglia delle nazioni. Vedere qui la croce svizzera è un momento commovente».
Kofi Annan ha quindi dato il benvenuto alla Confederazione in quattro lingue, romancio compreso.
swissinfo, Rita Emch, New York
Fatti e cifre
1945: fondazione delle Nazioni Unite a San Francisco;
1986: il 75% degli svizzeri respinge la proposta d’aderire all’ONU;
1998: lanciata una nuova iniziativa per l’adesione
2002: 3 marzo, il giorno del sì all’ONU
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