• ITA
  • ENG
Studio Legale Marzorati
  • Home
  • Lo Studio
  • Aree di Attività
    • Separazione
    • Divorzio
    • Famiglia di fatto convivenza more uxorio
    • Unioni civili e LGBT
    • Successioni eredità donazioni
    • Malasanità ed errore medico
    • Consumatori
    • Risarcimento Danni
    • Sinistri stradali, ferroviari, navali e aere
    • Assicuativo
    • Telefonia Internet e TLC
    • Turismo e vacanza rovinata
    • Locazione condominio immobiliare
    • Diritto Commerciale e Societario
    • Contrattualistica
    • Bancario e finanziario
    • Monetica, strumenti di pagamento elettronico e credito al consumo
    • Contenzioso e ADR
  • Professionisti
  • Articoli
  • Contatti
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Home
  • Lo Studio
    • Avv. Mario Marzorati
    • Avv. Andrea Marzorati
    • Il Team
  • Aree di Attività
    • Separazione
    • Divorzio
    • Famiglia di fatto convivenza more uxorio
    • Unioni civili e LGBT
    • Successioni eredità donazioni
    • Malasanità ed errore medico
    • Consumatori
    • Risarcimento Danni
    • Sinistri stradali, ferroviari, navali e aere
    • Assicuativo
    • Telefonia Internet e TLC
    • Turismo e vacanza rovinata
    • Locazione condominio immobiliare
    • Diritto Commerciale e Societario
    • Contrattualistica
    • Bancario e finanziario
    • Monetica, strumenti di pagamento elettronico e credito al consumo
    • Contenzioso e ADR
  • Articoli
  • Contatti
    • Contatti
    • Lavora con noi
  • ITA
  • ENG
|adozione|coppia-gay-6|Genitori separati o divorziati: il collocamento del figlio non dipende dal trasferimento in un'altra città|Genitori separati o divorziati: il collocamento del figlio non dipende dal trasferimento in un'altra città

Genitori separati o divorziati: il collocamento del figlio non dipende dal trasferimento in un’altra città

Il trasferimento in un’altra città non determina l’automatica modifica del collocamento del figlio in caso di genitori separati o divorziati o ex conviventi. Il lavoro, gli affetti o il desiderio di cambiare vita: sono tutte motivazioni che possono determinare la scelta di cambiare residenza verso una nuova città o perfino in un’altra nazione. Quando ci sono dei figli, però, questo slancio rischia di subire uno stop.

Quando il cambio di residenza non è concordato

Se i due genitori sono d’accordo, e non trovano ostacolo nella diversa volontà della prole, è tendenzialmente escluso ogni impedimento al trasferimento. Se madre e padre non hanno lo stesso punto di vista, invece, possono sorgere le problematiche.

Vediamo a proposito cosa accadrebbe ad un padre che vive con i due figli avuti dall’ex moglie. I bambini sono stati collocati presso di lui ma affidati anche alla madre, che vive con un nuovo compagno nello stesso quartiere dell’ex marito. I rapporti tra i genitori sono rimasti cordiali e la vicinanza facilita molto la madre, che riesce a vedere i figli quasi quotidianamente.

Il padre, desideroso da tempo di cambiare lavoro, riceve un’offerta molto allettante in un’altra città a pochi chilometri di distanza dalla attuale. Prima di prendere una decisione, che inevitabilmente coinvolgerebbe anche i figli, il padre si confronta con l’ex moglie che si dimostra restia all’idea di un cambio di residenza. Non vuole che i figli lo seguano perché ha paura di non poterli vedere come adesso.

Quando non c’è l’accordo tra padre e madre, pertanto, il genitore che vuole cambiare residenza dovrebbe chiedere l’intervento del Tribunale, il quale dovrebbe valutare se il cambio possa impattare sul diritto di visita dell’altro genitore, ma soprattutto sulla vita dei figli stessi.

Le valutazioni del Giudice sul cambio di residenza

Di per sé, il trasferimento del genitore con cui vivono prevalentemente i figli non implica che debbano andare a vivere con l’altro. Le situazioni devono essere esaminate caso per caso. Gli stessi criteri vengono utilizzati dai Giudici sia in caso di genitori separati o divorziati che in caso di genitori ex conviventi.

In primo luogo il Giudice dovrà valutare se tale spostamento possa turbare o creare disagio ai minori. Cambiare città significa dover abbandonare l’ambiente in cui i bambini sono cresciuti e con esso i parenti, gli amici, la scuola. Il Giudice potrebbe ascoltare i minori proprio per prendere in considerazione le loro posizioni e le loro reazioni rispetto all’idea di un trasferimento.

Si dovrà anche valutare se il cambio di residenza possa compromettere significativamente il rapporto dei figli con l’altro genitore, che potrebbe avere maggiori difficoltà a passare del tempo con i bambini e partecipare alla loro vita quotidiana.

Dopo queste dovute premesse in un caso come quello che abbiamo descritto, data la scarsa distanza tra le due città, è probabile che il Giudice non impedisca il cambio di residenza dei figli. Il diritto di visita della madre, infatti, può essere agevolmente mantenuto o modificato per venire incontro alle nuove esigenze sue e dei minori.

L’impedimento potrebbe essere rappresentato più dall’eventuale disagio dei bambini all’idea di abbandonare la città e la casa in cui sono cresciuti che dall’opposizione della ex.

FacebookTwitterLinkedinWhatsappMail

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2022/06/bambino-che-si-trascina.jpg 531 1443 LxDiCrItUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png LxDiCrItUserAdmin2016-12-29 00:00:002022-06-29 15:07:28Genitori separati o divorziati: il collocamento del figlio non dipende dal trasferimento in un’altra città

Articoli correlati

Non ti sopporto più! Quando la convivenza coniugale diventa intollerabile

Non ti sopporto più! Quando la convivenza coniugale diventa intollerabile

Durante la convivenza coniugale, periodi felici si alternano più o meno fisiologicamente a fasi più critiche, in cui i due coniugi si allontanano e i loro rapporti si raffreddano. Si tratta di cicli inevitabili, che tutte le coppie, prima o poi, sono destinate ad affrontare. Ma quando il periodo di crisi sembra non giungere a […]

Leggi di più
Casa familiare venduta dopo l’assegnazione: conseguenze

Casa familiare venduta dopo l’assegnazione: conseguenze

Ottenere l’assegnazione della casa familiare può essere un traguardo importante in sede di separazione, divorzio o al termine di una convivenza. Se la casa viene venduta dopo il provvedimento, però, l’assegnatario potrebbe temere delle conseguenze. Prendiamo il caso in cui, in sede di separazione, un Giudice assegna la casa familiare, di proprietà del marito, alla […]

Leggi di più
Quando il rifiuto dell’intimità causa l’addebito della separazione

Quando il rifiuto dell’intimità causa l’addebito della separazione

Nella comunicazione contemporanea l’astinenza sessuale durante il matrimonio è diventata motivo d’ironia nell’eterno gioco tra le parti, ma da un punto di vista più strettamente giuridico rappresenta una violazione dell’obbligo coniugale di assistenza morale. Il marito che, ad esempio, respinge ogni tipo di rapporto sessuale o affettivo con la moglie è responsabile di un comportamento […]

Leggi di più
L’assegno di mantenimento non deve comprendere prestiti o regalie

L’assegno di mantenimento non deve comprendere prestiti o regalie

Prima della crisi che ha portato alla scelta di separarsi, marito e moglie si erano accordati per avviare l’attività commerciale di lei. Fino al momento dello strappo, il marito ha quindi finanziato economicamente il progetto della moglie, ma all’indomani della richiesta di separazione l’attività commerciale non risulta ancora avviata e lui non ha più intenzione […]

Leggi di più
Trasferimenti immobiliari al posto dell’assegno una tantum? Una soluzione possibile

Trasferimenti immobiliari al posto dell’assegno una tantum? Una soluzione possibile

Se si dispone di un patrimonio ingente e diversificato e si sta pensando di iniziare un procedimento di divorzio è utile sapere che ci sono alternative all’assegno di mantenimento mensile. La soluzione dell’assegno una tantum ne è un esempio, tramite il quale è possibile “liquidare” i diritti economici del coniuge anche attraverso trasferimenti patrimoniali, come […]

Leggi di più

Correlati

Assegno divorzile: sì anche in caso di nuova convivenza dell’ex coniuge

Assegno divorzile: sì anche in caso di nuova convivenza dell’ex coniuge

Separazione e divorzio, novità nella riforma del processo civile

Separazione e divorzio, novità nella riforma del processo civile

Divorzio e unione civile: cosa succede al TFR dell’ex marito defunto unito civilmente?

Divorzio e unione civile: cosa succede al TFR dell’ex marito defunto unito civilmente?

Fallimento del marito dopo la separazione: tutele per l’assegno di mantenimento della moglie

Fallimento del marito dopo la separazione: tutele per l’assegno di mantenimento della moglie

L’assegno di divorzio può sopravvivere alla sentenza di annullamento del matrimonio religioso

L’assegno di divorzio può sopravvivere alla sentenza di annullamento del matrimonio religioso

logo-footer

Via Zuretti 33 – 20125 Milano
Tel. +39 026709224 – Fax. +39 026709309
Per contattarci clicca qui

© Marzorati Studio Legale 1998-2020 I P.IVA 06828160967
  • Privacy Policy
  • Note Legali
Scorrere verso l’alto
Per Contattarci