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separazione

Separazione e divorzio, novità nella riforma del processo civile

La separazione ed il divorzio sono destinatari di importanti novità nella riforma del processo Civile il cui iter è iniziato con l’approvazione del decreto-legge n. 206/2021 il quale delega al Governo l’approvazione di appositi decreti legislativi entro Natale del 2022 i quali permettano l’attuazione delle modifiche previste nel progetto parlamentare.

La riforma sembra raccogliere le richieste che da svariati anni provenivano dagli addetti ai lavori che gestiscono in prima persona le crisi familiari soprattutto ai fini della nascita di un unico Tribunale per la famiglia e i minori, il quale lavorasse sulla base di un unico rito uniformato, uguale per tutti i giudizi.

Diritto di famiglia: quali novità sono introdotte dalla riforma

Nell’ambito del Diritto di famiglia gli aspetti più importanti che cambieranno grazie alla riforma sono:

  • la nascita di un unico Tribunale per le persone, per i minori e per la famiglia che accorpa il Tribunale per i minorenni e prevede l’assegnazione di magistrati esperti nelle materie trattate;

  • l’introduzione di un rito unico per i giudizi in materia di famiglia (che sia più snello e preveda sempre provvedimenti provvisori ed urgenti nella fase iniziale, reclamabili dinanzi ad un organo collegiale, specifici obblighi istruttori indagini sulle questioni economiche, piano genitoriale sulla vita dei figli, sanzioni in caso di alienazione parentale e inadempimenti)

  • il potenziamento della negoziazione assistita e della mediazione familiare (incentivi fiscali, trattazione da remoto e allargamento anche ai genitori non coniugati);

  • il miglioramento e l’abbreviazione delle forme di tutela per le donne ed i minori che subiscono violenza con l’obbligo di nomina di un curatore speciale a favore del minore di età (binario preferenziale per ordini di protezione in via d’urgenza, maggiore raccordo tra giudice penale e giudice civile.

Unico processo per la separazione e il divorzio

Per quanto riguarda i procedimenti di separazione e divorzio (ma anche di cause per la regolamentazione della responsabilità genitoriale in caso di coppia non sposata) uno degli scopi della riforma sarà quello di rendere il processo molto più veloce e snello.

Il Legislatore ha pensato alla possibilità di evitare la doppia fase, presidenziale e istruttoria, concedendo la possibilità di applicare immediatamente (prima dell’udienza) provvedimenti provvisori e urgenti nell’interesse dei minori.

Se il tentativo di conciliazione alla prima udienza dovesse fallire ci sarebbe l’intenzione di far indirizzare la coppia verso un percorso di mediazione con l’obbligo di pronunciare la sentenza sui fatti non contestati oltre che sullo status (ossia dichiarare subito la separazione dei coniugi o il divorzio).

I decreti attuativi dovranno, inoltre, valutare la possibilità di dare atto ad una parte della delega parlamentare che prevedrebbe la possibilità di introdurre separazione e divorzio in un unico giudizio.

Attualmente è possibile agire in giudizio per chiedere la separazione e, su richiesta di una o entrambe le parti, può essere emessa sentenza parziale sullo status. Successivamente è possibile chiedere il divorzioquando la sentenza che ha pronunciato la separazione è passata in giudicato e sono passati 6 mesi dalla separazione consensuale o un anno dalla separazione giudiziale.

La totale differenza tra i due giudizi permette ad oggi il verificarsi di casi in cui separazione o divorzio siano giudicati in Tribunali diversi (perché sono diversi i criteri per individuare la competenza territoriale) oltre che da Giudici diversi.

La possibilità di proporre la domanda di divorzio al giudice della separazione eviterebbe l’instaurarsi di una seconda causa e concentrerebbe la competenza su entrambe le cause in capo ad un unico Tribunale ed unico Giudice già a conoscenza della storia familiare delle parti. Non vi è chi non veda che questa scelta comporterebbe un notevole risparmio in termini di tempo oltre che una diminuzione dei procedimenti nei Tribunali.

Conseguenze sulla difesa legale in caso di procedimento unico per la separazione e il divorzio

Prima di svolgere una più attenta e definitiva analisi dovremo attendere l’emanazione dei decreti attuativi, in ogni caso fin da ora è possibile immaginare che nel caso in cui venisse permessa l’introduzione di separazione e divorzio in un’unica causa, tale scelta dovrebbe comportare una modifica nella modalità di redazione degli atti oltre che una specifica modulazione della difesa da parte dei legali.

L’atto, infatti, dovrebbe contenere la doppia richiesta di separazione e divorzio ma anche una doppia linea difensiva sulle domande economiche (che, tra l’altro, hanno presupposti diversi nelle due fasi) oltre che sulle disposizioni relative ai figli: ciò comporterà una ancora maggiore attenzione sulla scelta dell’Avvocatoche dovrà essere un Professionista esperto in materia di diritto di famiglia capace di muoversi al meglio nell’articolata formulazione del ricorso introduttivo.

Resta da comprendere la modalità di interconnessione delle sentenze: la pronuncia finale, infatti, dovrà prevedere condizioni temporali specifiche sulla decorrenza del successivo divorzio rispetto alla separazione e delle relative condizioni. Anche i Giudici, quindi, dovranno prestare maggiore attenzione a questi raccordi.

Specifiche attuazioni, poi, dovrebbero essere individuate per le negoziazioni assistite e, in generale, per i procedimenti consensuali.

Certamente questa strada sembra aprire uno spiraglio verso quello che sarebbe un intervento epocale in materia: ossia il divorzio diretto, senza prima dover passare dalla separazione. Un rito così orientato potrebbe, infatti, aiutare a fare definitiva breccia verso l’apertura del Legislatore a tale prospettiva.

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