• ITA
  • ENG
  • ITA ITA ITA it
  • ENG ENG ENG en
Studio Legale Marzorati
  • Home
  • Lo Studio
  • Aree di Attività
    • Separazione
    • Divorzio
    • Famiglia di fatto convivenza more uxorio
    • Unioni civili e LGBT
    • Successioni eredità donazioni
    • Malasanità ed errore medico
    • Consumatori
    • Risarcimento Danni
    • Sinistri stradali, ferroviari, navali e aere
    • Assicuativo
    • Telefonia Internet e TLC
    • Turismo e vacanza rovinata
    • Locazione condominio immobiliare
    • Diritto Commerciale e Societario
    • Contrattualistica
    • Bancario e finanziario
    • Monetica, strumenti di pagamento elettronico e credito al consumo
    • Contenzioso e ADR
  • Professionisti
  • Articoli
  • Contatti
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Home
  • Lo Studio
    • Avv. Mario Marzorati
    • Avv. Andrea Marzorati
    • Il Team
  • Aree di Attività
    • Separazione
    • Divorzio
    • Famiglia di fatto convivenza more uxorio
    • Unioni civili e LGBT
    • Successioni eredità donazioni
    • Malasanità ed errore medico
    • Consumatori
    • Risarcimento Danni
    • Sinistri stradali, ferroviari, navali e aere
    • Assicuativo
    • Telefonia Internet e TLC
    • Turismo e vacanza rovinata
    • Locazione condominio immobiliare
    • Diritto Commerciale e Societario
    • Contrattualistica
    • Bancario e finanziario
    • Monetica, strumenti di pagamento elettronico e credito al consumo
    • Contenzioso e ADR
  • Professionisti
  • Articoli
  • Contatti
    • Contatti
    • Lavora con noi
  • ITA
  • ENG

Società di recupero crediti dell’operatore di energia elettrica: cosa fanno e come tutelarsi

In caso di mancato pagamento di fatture e/o servizi le società di energia elettrica sono solite incaricare società di recupero crediti al fine di porre in essere le attività stragiudiziale per il recupero del credito.

Le società solitamente incaricate sono Fire S.p.a., Geri Gestione Rischi s.r.l., Recus S.p.a., Cribis Teleservice S.r.l., ECR S.p.a., Euro Legal Service S.r.l.. Fides S.p.a. e molte altre. La metodologia di queste società e solitamente sempre la stessa: chiamate, mail e lettere di intimazione.

Le società di recupero crediti hanno limiti da rispettare

Esistono, però alcune regole che tali società devono rispettare:

– la società di recupero crediti è obbligata a specificare i propri dati, quelli dell’azienda per cui agisce e il credito richiesto;

– il numero da cui viene chiamato il debitore non deve essere oscurato;

– non devono essere date all’utente false informazioni;

– non possono fare riferimenti alla centrale rischi: infatti nelle ipotesi di operatori di energia elettrica non si può richiedere l’iscrizione dei dati del debitore in tale banche dati;

– le comunicazioni vanno riferite esclusivamente all’interessato e non ad altri;

– con la lettera di messa in mora o una semplice telefonata non si ha titolo per un pignoramento.

È sempre possibile opporsi alle richieste delle società di recupero credito, ma bisogna fare attenzione alle modalità da utilizzare e a cosa scrivere per non incorrere in spiacevoli disguidi.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-10 06:48:032017-12-10 06:48:03Società di recupero crediti dell’operatore di energia elettrica: cosa fanno e come tutelarsi

Marito divorziato: togliere l’assegno di divorzio alla moglie può essere più facile | Avvocato

Il marito divorziato che vorrebbe togliere l’assegno di divorzio alla moglie potrebbe avere vita più facile dato che la sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del 11 luglio 2018, n. 18287 ha introdotto nuovamente il criterio del tenore di vita nella valutazione della concessione dell’assegno di mantenimento ma ampliando la disamina anche al contributo fornito alla conduzione della vita familiare in una concezione “composita” dell’assegno di mantenimento per la determinazione del quale deve essere fatta una valutazione più armonica e comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali.

Quali novità introduce la sentenza

 

Normalmente dopo la sentenza di divorzio è sempre possibile, per le parti, chiedere al Giudice un provvedimento che possa autorizzare la modifica delle precedenti condizioni economiche. La legge sul divorzio prevede che la richiesta possa essere avanzata quando sorgono fatti nuovi sopravvenuti rispetto al momento in cui si sono stabilite le condizioni in vigore.

 

È bene precisare che la sentenza della Cassazione non ha modificato la legge sul divorzio ma costituisce un importante precedente che potrebbe essere indicato a supporto di una richiesta di modifica dell’assegno di divorzio da parte di un marito.

La maggior parte degli assegni divorzili emessi dal Tribunali sono basati sul criterio del tenore di vita. In pratica i giudici, nella disamina del diritto del coniuge economicamente debole a percepire un assegno di mantenimento, cercavano di mantenere per moglie e marito la possibilità di mantenere lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio.

I nuovi criteri dettati dalla sentenza della Cassazione, invece, non slegano la concessione dell’assegno dal concetto di tenore di vita ma gli affiancano altre valutazioni.

L’assegno di mantenimento, quindi, non spetterà alla moglie solo nel caso in cui non sia (o non sia possibile per ragioni oggettive) economicamente indipendente, quindi nel caso in cui non possa mantenersi da sola, ma anche nel caso in cui ci sia un’evidente disparità economica tra la sua situazione patrimoniale e quella del marito in funzione non solo del tenore di vita ma anche alla contribuzione fornita alla vita familiare ed alle decisioni intraprese dalla coppia in tema di patrimonio.

Quando si può configurare l’indipendenza economica

Per sostenere in giudizio che la moglie sia in grado di provvedere alle proprie esigenze il marito può dedurre che la moglie, per esempio:

  • è titolare di redditi (per esempio perché ha un lavoro, una pensione, una rendita finanziaria ecc.);

  • è titolare di un patrimonio personale (per esempio immobili da affittare o da vendere, somme di denaro, gioielli, azioni, obbligazioni ecc.) o di una casa in cui abitare;

  • ha effettive possibilità di lavorare;

  • nello svolgimento della vita matrimoniale non ha significativamente contributo allo sviluppo economico del nucleo.

Se risultasse in causa che la moglie fosse titolare di un reddito di lavoro o di un patrimonio personale, quindi, il Giudice potrebbe decidere per una riduzione dell’assegno.

Come agire per ottenere la modifica

Il marito dovrebbe rivolgersi ad un Avvocato esperto in diritto di famiglia per depositare un ricorso per le modifiche alle condizioni di divorzio presso il Tribunale territorialmente competente, di solito lo stesso Tribunale che ha pronunciato il divorzio.

In questa fase potrebbe essere importante rivolgersi ad uno Studio che possa contare su un team di Professionisti multidisciplinari, che operano su diversi livelli, anche all’estero nel caso in cui sia necessario, al fine di poter avviare indagini approfondite che chiariscano le condizioni economiche di moglie.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-09 07:07:012017-12-09 07:07:01Marito divorziato: togliere l’assegno di divorzio alla moglie può essere più facile | Avvocato

Mancato allaccio luce in impresa edile: come ottenere il risarcimento del danno

L’impresa edile che subisce il mancato allaccio della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del ritardo.

La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività imprenditoriali. Infatti un’impresa privata della luce non potrà esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato, considerata l’impossibilità di utilizzare computer o altri dispositivi che utilizzano l’energia elettrica.

Il danno emergente

 

In caso di mancanza di luce in un’impresa il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, si pensi ad esempio al personale delle pulizie.

Allo stesso tempo si potranno richiedere i costi per il prolungamento del noleggio dei macchinari. Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

 

In caso di mancanza di luce in un’impresa il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

 

In caso di mancanza di luce in un’impresa il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a dilungare il lavoro, magari non accontentando i clienti. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

 

La mancanza di luce in una fabbrica, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero richiedere il lavoro ad un’altra impresa e non recarsi più in quella che ha subito il ritardo nell’allaccio della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-05 08:21:152017-12-05 08:21:15Mancato allaccio luce in impresa edile: come ottenere il risarcimento del danno

La mediazione obbligatoria prima di fare causa al condominio

Per le cause che riguardano il condominio è obbligatorio procedere alla mediazione prima di adire l’autorità giudiziaria. La mediazione è obbligatoria non solo per quelle situazioni che riguardano direttamente il condominio come ad esempio problematiche relative alle parti comuni o alle spese di gestione, ma anche quelle che riguardano l’amministratore, il mancato rispetto del regolamento condominiale e l’impugnazione delle delibere.

Improcedibilità della causa senza la mediazione

Nel caso in cui si vada davanti al giudice senza aver esperito la mediazione obbligatoria, la causa sarà dichiarata improcedibile con sospensione del processo dando termine alle parti per esperire il tentativo di conciliazione. Il termine massimo per la durata della mediazione è di 3 mesi.

Le parti, insieme ai propri avvocati, si incontrano nella sede di un organismo di mediazione accreditato e, aiutati dal mediatore cercano di trovare una soluzione bonaria della questione. Nel caso in cui la mediazione non porti ad un accordo si potrà andare dal giudice, e rispettivamente il giudice di pace, nel caso in cui la richiesta risulti inferiore a 5.000 euro e il tribunale nel caso di richieste superiori a 5.000 euro.

Il giudicante, nel rispetto della previsione dell’art. 113 cpc decide secondo equità le controversie di valore inferiore a 1.100 euro, mente negli altri casi decide secondo diritto.
In merito alla competenza territoriale, il giudice competente è quello del luogo in cui è situato l’immobile.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-03 08:02:432017-12-03 08:02:43La mediazione obbligatoria prima di fare causa al condominio

Distacco della luce in gelateria: come ottenere il risarcimento del danno

La gelateria che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del distacco.

La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività commerciali. Infatti una gelateria privata della luce, oltre a non poter esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato subirà anche la perdita dei prodotti alimentari che erano in frigorifero e che dovranno essere buttati.

In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore del pomeriggio o del dopo cena.

Il danno emergente

In caso di mancanza di luce in una gelateria il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, inoltre potrà essere richiesto il costo dei prodotti resi inutilizzabili dalla mancanza della luce ed anche le eventuali spese sostenute per portare il cibo in celle frigorifere per ovviare al deperimento. Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

In caso di mancanza di luce in una gelateria il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

In caso di mancanza di luce in una gelateria il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a mandare via clienti giunti sul posto. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

La mancanza di luce in una gelateria, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero andare in un’altra gelateria e non recarsi più in quella che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-01 17:53:532017-12-01 17:53:53Distacco della luce in gelateria: come ottenere il risarcimento del danno

Gli animali nel condominio: il regolamento condominiale non può escludere i cani e i gatti

Se per quanto riguarda gli animali di accompagnamento per persone portatrici di handicap non si è mai posto il problema di permettere all’animale di vivere all’interno dell’appartamento, così non è stato per molti anni per gli animali domestici.

Nuovi e vecchi regolamenti condominiali per gli animali

Fino al 2013, il regolamento condominiale poteva decidere di non ammettere animali all’interno dello stabile. Il problema si pone tutt’ora per chi acquista case che hanno vecchi regolamenti che non permettono l’ingresso agli animali. In questi casi, poiché quanto previsto dal regolamento è contrario alla legge non ci sono complicazioni per entrare con un animale in appartamento, anche se ci si ritroverà nell’assurda situazione di essere nel rispetto della legge ma non del regolamento condominiale.

Gli animali ammessi

L’apertura agli animali negli stabili ha portato alla necessità di comprendere cosa si intenda per animale domestico e quali categorie ne siano escluse. In tutte queste ipotesi non è stata ancora data una vera e propria definizione se non che l’animale è un membro della famiglia e in quanto tale deve poter vivere con la famiglia.

Cosa fare se si vuole tenere un animale nel condominio

Quando ci si trova nella situazione di avere un animale che non è un cane o un gatto si potrebbe entrare in scontro con il regolamento e la legge non ha previsto che l’ingresso sia permesso a tutti gli animali. Ecco che allora sarà necessario chiedere aiuto al giudice per capire se l’animale di cui si è in possesso possa essere dichiarato domestico e se sia da considerarsi un membro della famiglia: se la questione sembra abbastanza di facile soluzione per i criceti, i furetti e animali simili, le problematiche potranno presentarsi nei casi di animali esotici come ad esempio serpenti o altri generi di animali.

Il regolamento pone comunque dei limiti

Indipendentemente dal tipo di animale, resta la possibilità nel regolamento di decidere alcune regole di comportamento per il titolare dell’animale:

– museruola negli spazi comuni;

– guinzaglio negli spazi comuni;

– non lasciare l’animale per tempi eccessivi sul terrazzo o in casa, in modo particolare in estate o periodi molto caldi;

– pulizia giornaliera delle gabbiette dei gatti.

Alla base di tutte le regole rimane sempre quella di non dare fastidio agli altri condomini, ovviamente il tutto collegato all’essenza dell’animale: non si potrà immaginare che un cane non abbai, per esempio.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-29 07:40:212017-11-29 07:40:21Gli animali nel condominio: il regolamento condominiale non può escludere i cani e i gatti

Il passeggero ha sempre diritto al risarcimento del danno da incidente stradale

Può capitare che in un incidente stradale, oltre al guidatore, subisca un danno anche il passeggero che quindi avrà diritto al risarcimento.

Purtroppo, le assicurazioni cercano sempre di dilungare il tempo per riconoscere il risarcimento al trasportato chiudendosi dietro a scuse che nulla hanno di giuridico e continuando a sostenere che prima si debba capire la dinamica dell’incidente e le varie colpe dei guidatori.

Tutto questo con un avvocato esperto non succede e, al contrario, il risarcimento viene liquidato in tempi molto più veloci che nelle altre situazioni che riguardano i guidatori.

Infatti il danno al trasportato deve essere liquidato indipendentemente da come è avvenuto l’incidente e indipendentemente dalle eventuali colpe dei guidatori, l’importante è unicamente provare di aver subito un danno a causa dell’incidente.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-28 07:36:172017-11-28 07:36:17Il passeggero ha sempre diritto al risarcimento del danno da incidente stradale

Incidente stradale: proprietario macchina responsabile danni anche se non guidava

Quando una persona guida la macchina di un altro sarà tutelata dall’assicurazione del proprietario, il quale risponderà dei danni causati dall’incidente stradale e ne sarà responsabile. In pratica l’assicurazione, in caso di incidente, copre le spese ai danneggiati, ma il costo dell’assicurazione aumenterà per chi l’ha sottoscritta. Ecco perché in alcuni casi è interesse del proprietario dimostrare che non ci fosse la volontà di prestare la macchina.

Rivolgendosi ad un avvocato esperto, il proprietario potrà dimostrare che la macchina veniva guidata senza la sua autorizzazione in modo tale da essere escluso da colpe o comunque in modo da diminuire l’entità delle stesse.

Il veicolo viaggia contro la volontà del proprietario

Uno dei punti fondamentali per dimostrare la mancanza di colpa del proprietario è quella che la macchina sia in giro contro la volontà del proprietario. È importante quindi che ci sia una volontà contraria e non che il proprietario non sappia che la sua macchina sia guidata da altri.

Per spiegarsi: il figlio che prende, senza avvisarlo, la macchina del padre che è al lavoro e causa un incidente, di certo non esclude la responsabilità del padre, mentre il figlio che prende la macchina del padre, il quale ha espressamente detto che non deve guidarla, esclude o comunque limita la responsabilità del padre.

Ovviamente, in questi casi, è necessario seguire le ipotesi dell’Avvocato che potrà utilizzare le modalità migliori per dimostrare l’assenza di colpa del proprietario. Ad esempio non è necessario che ci sia scritto da qualche parte che la macchina non può essere guidata, ma bastano dei fatti compiuti dal proprietario che portino a questa situazione: ad esempio aver nascosto le chiavi, oppure averle con sé al momento in cui la macchina viene guidata da altri con le chiavi di riserva.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-27 07:55:222017-11-27 07:55:22Incidente stradale: proprietario macchina responsabile danni anche se non guidava

Distacco della luce al bar: come ottenere il risarcimento del danno

Il bar che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del distacco. La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività commerciali. Infatti un bar privato della luce, oltre a non poter esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato subirà anche la perdita dei prodotti alimentari che erano in frigorifero e che dovranno essere buttati. In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore di colazione o cena.

Il danno emergente

In caso di mancanza di luce in un bar il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, inoltre potrà essere richiesto il costo dei prodotti resi inutilizzabili dalla mancanza della luce ed anche le eventuali spese sostenute per portare il cibo in celle frigorifere per ovviare al deperimento. Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

In caso di mancanza di luce in un bar il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

In caso di mancanza di luce in un bar il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a mandare via clienti giunti sul posto. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

La mancanza di luce in un bar, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero andare in un altro bar e non recarsi più in quello che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-25 07:43:442017-11-25 07:43:44Distacco della luce al bar: come ottenere il risarcimento del danno

Modifica all’assegno di mantenimento per il marito divorziato dopo la sentenza della Cassazione n. 11504/2017 | Avvocato

La sentenza della Cassazione n. 11504/2017 ha rivoluzionato l’interpretazione della legge sull’assegno di mantenimento da versare al coniuge dopo il divorzio. Partendo da questo base il marito che versa l’assegno alla moglie può, ora, tentare di avanzare una richiesta di modifica dell’importo.

Quali sono i casi in cui si può chiedere la modifica dell’assegno

Dopo la sentenza di divorzio è sempre possibile, per le parti, chiedere al Giudice un provvedimento che possa autorizzare la modifica delle precedenti condizioni economiche. La legge sul divorzio prevede che la richiesta possa essere avanzata quando sorgono fatti nuovi sopravvenuti rispetto al momento in cui si sono stabilite le condizioni in vigore.

A titolo esemplificativo possiamo indicare come motivi “standard” che possono portare ad una revisione sono: motivi di salute, una modifica sostanziale nel reddito del marito o della moglie, la nascita di nuovi figli per il marito obbligato a pagare, una nuova convivenza della moglie beneficiaria, un’assunzione “in nero” della moglie beneficiaria.

Quali prospettive possono nascere dopo la sentenza n. 11504/2017

 

Anche se la sentenza della Cassazione non ha modificato la legge sul divorzio costituisce un importante precedente che può essere indicato a supporto di una richiesta di modifica dell’assegno di divorzio da parte di un marito.

Il marito obbligato al versamento, infatti, potrebbe iniziare un Giudizio per chiedere una nuova valutazione delle condizioni della moglie beneficiaria dell’assegno in relazione ai parametri precisati dalla sentenza che sono slegati dal criterio del tenore di vita.

Il marito avrà buone possibilità di ottenere una riduzione dell’assegno se il Giudice del divorzio ha riconosciuto il diritto della moglie al mantenimento in relazione al precedente tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, senza tenere in considerazione l’eventuale esistenza di redditi della moglie o la sua capacità lavorativa.

Il valore dell’indipendenza economica della moglie

Dobbiamo precisare che il Giudice incaricato di esprimersi sulle modifiche chieste dal marito non ha l’obbligo di uniformarsi alla sentenza della Cassazione, dato che in Italia non esiste il vincolo del precedente giurisprudenziale.

È innegabile, però, che la pronuncia della Corte è molto autorevole ed individua una nuova concezione dell’assegno di mantenimento da concedersi solo nel caso in cui non sussista (o non possa sussistere per ragioni oggettive) l’indipendenza economica.

Nel caso in cui il marito sostenga in giudizio che la moglie sia in grado di provvedere alle proprie esigenze in quanto titolare di redditi, oppure di un patrimonio personale, avrebbe buone possibilità, come detto, di ottenere la riduzione.

Dovrà essere la moglie, infatti, a provare l’impossibilità di mantenersi per ragioni oggettive a lei non imputabili e di non avere mezzi adeguati.

Le Sezioni Unite della Corte, in ogni caso, con la sentenza del 11 luglio 2018, n. 18287 hanno introdotto nuovamente il criterio del tenore di vita e del contributo fornito alla conduzione della vita familiare in una concezione “composita” dell’assegno di mantenimento per la determinazione del quale deve essere fatta una valutazione più armonica e comparativa delle rispettive condizioni economico-patrimoniali.

Come agire per ottenere la modifica

Il marito dovrebbe rivolgersi ad un Avvocato esperto in diritto di famiglia per depositare un ricorso per le modifiche alle condizioni di divorzio presso il Tribunale territorialmente competente, di solito lo stesso Tribunale che ha pronunciato il divorzio.

In questa fase potrebbe essere importante rivolgersi ad uno Studio che possa contare su un team di Professionisti multidisciplinari, che operano su diversi livelli, anche all’estero nel caso in cui sia necessario, al fine di poter avviare indagini approfondite che chiariscano le condizioni economiche di moglie.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-24 08:00:592017-11-24 08:00:59Modifica all’assegno di mantenimento per il marito divorziato dopo la sentenza della Cassazione n. 11504/2017 | Avvocato

Distacco della luce al pub: come ottenere il risarcimento del danno

Il pub che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del distacco. La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività commerciali. Infatti un pub privato della luce, oltre a non poter esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato subirà anche la perdita dei prodotti alimentari che erano in frigorifero e che dovranno essere buttati. In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore di cena o dopo cena.

Il danno emergente

 

In caso di mancanza di luce in un pub il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, inoltre potrà essere richiesto il costo dei prodotti resi inutilizzabili dalla mancanza della luce ed anche le eventuali spese sostenute per portare il cibo in celle frigorifere per ovviare al deperimento. Allo stesso tempo si potrà richiedere l’eventuale costo sostenuto per la pubblicità per un evento particolare che doveva esserci, per i volantini, per eventuali gruppi musicali che dovevano esibirsi e anche per il menù se era specifico per quella serata. Il pub inoltre dovrà sostenere dei costi successivi alla risoluzione del problema come per esempio, quelli relativi allo smaltimento dei prodotti andati a male e quelli per pulire le celle frigorifere che si saranno disgelate. Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

 

In caso di mancanza di luce in un pub il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

 

In caso di mancanza di luce in un pub il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a disdire eventuali prenotazioni o a mandare via clienti giunti sul posto. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

 

La mancanza di luce in un pub, comporta l’impossibilità di essere contattati per eventuali prenotazioni, con il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero andare in un altro pub e non recarsi più in quello che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-20 07:25:062017-11-20 07:25:06Distacco della luce al pub: come ottenere il risarcimento del danno

La sopraelevazione nel condominio e i problemi che ne derivano se non si rispetta la legge e il regolamento condominiale

La costruzione di altri piani o di altri fabbricati sul tetto viene definita sopraelevazione. Tale pratica, di per sé non è contraria alla legge, ma per poter effettuare i lavori è necessario richiedere tutte le necessarie autorizzazioni.

Gli altri condomini hanno diritto all’indennità

  

Chi costruisce un altro piano deve pagare agli altri condomini, e non al condominio, l’indennità di sopraelevazione. In questi casi pertanto ogni singolo condomino può agire davanti al giudice per ottenere la somma che gli spetta.

Come si calcola l’indennità da sopraelevazione

  

Il calcolo deve essere effettuato tenendo in conto il valore della parte su cui si costruisce dividendolo con i piani già esistenti. I condomini pertanto potranno pretendere la corresponsione della somma che risulterà da tale calcolo. In pratica l’indennità non è altro che un ristoro per la perdita che il singolo condomino ha subito: infatti il lastrico solare era di proprietà di tutti i condomini e quindi, tutti hanno perso una parte di proprietà. In alcuni casi, quando la costruzione è imponete potrebbe essere necessario modificare le tabelle millesimali.

  

Chi costruisce non paga

  

Il condomino che vuole farsi riconoscere l’indennità di sopraelevazione potrà, con l’aiuto di un avvocato esperto, richiedere al giudice quanto gli spetta secondo la legge, effettuando i calcoli in base alle visure catastali dell’immobile. Il condomino in questo caso ha la possibilità di richiedere l’indennità fino a dieci anni dalla fine dei lavori di sopraelevazione.

La costruzione è priva di concessione edilizia

 

In questa ipotesi, il condomino o i condomini possono da un lato richiedere al giudice il ripristino della situazione precedente ai lavori e l’indennità di sopraelevazione in quanto privati per un determinato periodo della loro proprietà. L’avvocato dovrà essere molto preciso nei calcoli e nelle richieste da portare al giudice, ecco perché conviene sempre rivolgersi ad esperti del settore che si avvalgono di consulenti specializzati.

Chi deve pagare la ricostruzione del tetto

  

Il costruttore oltre a corrispondere l’indennità di sopraelevazione deve addossarsi anche il costo per la ricostruzione del detto. I condomini comunque hanno diritto anche all’eventuale risarcimento del danno in caso in cui il tetto non sia più utilizzabile come prima.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

SCRIVICI SENZA IMPEGNO Telefono
https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-11-17 07:06:252017-11-17 07:06:25La sopraelevazione nel condominio e i problemi che ne derivano se non si rispetta la legge e il regolamento condominiale
Pagina 3 di 45‹12345›»
logo-footer
  • Via Zuretti 33 – 20125 Milano

  • +39 026709224 – Fax. +39 026709309

  • Per contattarci clicca qui

© Marzorati Studio Legale 1998-2022 I P.IVA 06828160967
  • Privacy Policy
  • Note Legali
Scorrere verso l’alto
Per Contattarci