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Distacco della luce in negozio di parrucchieri: come ottenere il risarcimento del danno

Un negozio di parrucchieri che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento del danno subito a causa della problematica. La luce infatti è un bene essenziale per un negozio all’interno del quale si esercita un’attività come questa. Infatti un negozio di parrucchieri privato della luce sarà impossibilitato nel compiere qualsiasi azione (pensiamo solo all’utilizzo dell’asciugacapelli, delle piastre e degli altri macchinari presenti) con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato.

In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore pomeridiane.

Il danno emergente

 

In caso di mancanza di luce in un negozio di parrucchieri il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per chi lavora nel negozio che non ha potuto espletare la propria attività, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, si pensi ad esempio al personale delle pulizie, a quello predisposto all’accoglienza clienti o anche alle shampiste.

Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, recuperando e conservando la documentazione che sia incontestabile davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

 

In caso di mancanza di luce in un negozio di parrucchieri il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero ma anche dimostrare il trend economico seguito dall’attività in un periodo precedente e successivo al danno lamentato.

Il danno all’immagine

 

In caso di mancanza di luce in un negozio di parrucchieri il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a disdire prenotazioni o a mandare via clienti giunti sul posto.

Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori, talvolta molto complicati, per ottenere il risarcimento dovuto. Sicuramente tra le tipologie di danno è quello più difficile da provare in Tribunale ma che può portare ad ottenere anche risarcimenti importanti.

La perdita di clientela

 

La mancanza di luce in un negozio di parrucchieri, comporta l’impossibilità di essere contattati per eventuali prenotazioni, con il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero andare in un altro negozio e non recarsi più in quello che ha subito il distacco della luce.

Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile, a volte potrebbe essere utile che uno degli ex clienti testimoni dinanzi al Giudice.

Gli avvocati dello Studio legale Marzorati sono in grado di seguire casi in tutti Italia. Se hai bisogno di assistenza legale, o desideri fissare un appuntamento con uno dei nostri avvocati

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2018-01-08 07:26:412018-01-08 07:26:41Distacco della luce in negozio di parrucchieri: come ottenere il risarcimento del danno

Incidente mortale pedone in Italia: il coniuge straniero ha diritto al risarcimento del danno per la morte del consorte | Avvocato italiano

Se il pedone subisce un incidente mortale in Italia il suo coniuge, anche straniero, ha diritto ad ottenere il risarcimento del danno rivolgendosi ad un Avvocato italiano a seguito della morte del consorte. Tutti sappiamo che il pedone corre dei grandi rischi, anche perché una semplice caduta potrebbe trasformarsi in una tragedia, come nel caso di persona investita mentre attraversa la strada, mentre aspetta l’autobus sul marciapiede, o di una semplice perdita di equilibrio che porta, però, alla morte del pedone.

 

Il rapporto affettivo con la vittima

Ogni persona che abbia avuto un particolare rapporto affettivo con la vittima di un incidente ha diritto al risarcimento per il danno che ha subito. Ecco perché è sempre importante farsi assistere da un avvocato che può portare alla luce altre possibilità di risarcimento per il danneggiato e per i suoi cari. I casi più frequenti per ottenere questo tipo di risarcimento si verificano alla morte del danneggiato o ad una sua forte disabilità a causa dell’incidente.

Incidente dello straniero in Italia: il mandatario nel proprio paese non è necessario

La prima cosa da tenere in conto per i parenti di uno straniero è che se un incidente si verifica in Italia, la legge che verrà applicata sarà quella italiana, ossia quella dello stato in cui è avvenuto l’incidente. Per gli stati che appartengono al cosiddetto sistema carta verde, cioè gli stati dell’unione europea, oltre a Ucraina, Turchia, Tunisia, Serbia, Montenegro, Macedonia, Iran, Israele, Bosnia, Bielorussia, Andorra e Albania, la legge ha previsto che sia sempre presente un rappresentante dell’assicurazione italiana. Questa persona è chiamata mandatario ed ha il ruolo di rappresentare la compagnia italiana nello stato straniero.

Incidente dello straniero in Italia: come trovare l’assicurazione responsabile

Rivolgendosi ad un avvocato italiano, si eviterà di affaticarsi in inutili ricerche che spesso confondono e basta. L’avvocato infatti si rivolgerà direttamente all’ufficio centrale italiano (UCI) che provvederà a rintracciare la compagnia che dovrà occuparsi del risarcimento.

Anche in questo caso, le difficoltà nell’individuare il soggetto a cui rivolgere le proprie richieste possono essere facilmente superabili rivolgendosi ad un avvocato italiano che saprà, in tempi brevi, individuare il soggetto giusto evitando inutili attività di ricerca e soprattutto evitando che il tempo trascorra e che venga tolta la possibilità di ottenere il risarcimento.

L’assicurazione deve rispondere alle richieste del danneggiato da incidente stradale

I parenti della vittima devono inviare tutta la documentazione necessaria in modo tale che l’assicurazione possa fare la propria offerta che, come previsto dalla legge, deve essere adatta al danno subito e ben motivata. Questa fase diventa fondamentale perché, nel caso in cui i documenti inviati all’assicurazione non fossero sufficienti, c’è il rischio di entrare in una sorta di balletto tra l’assicurazione, che chiede i documenti, e il danneggiato, che si impegna a recuperarli e poi inviarli. l’assicurazione, una volta ottenuti tutti i documenti deve rispettare determinate tempistiche:

– 90 giorni per fare un’offerta di risarcimento o per spiegare i motivi per cui l’offerta non può essere proposta.

Incidente dello straniero in Italia: lo straniero chiamato in giudizio

 

Quando l’incidente avviene in Italia con un veicolo straniero, la vicenda potrebbe non finire in modo stragiudiziale ma proseguire davanti al Giudice italiano. In questi casi è sempre meglio rivolgersi ad un avvocato italiano che possa andare in Giudizio, che conosca le regole del diritto italiano e che possa far valere tutti i diritti dello straniero.

Capita infatti che, non presentandosi in giudizio o affidandosi ad un avvocato straniero, alcune regole di diritto o alcuni cavilli della legge italiana possano portare ad essere condannati ingiustamente o, comunque, a pagare un risarcimento non corretto rispetto ai fatti che si sono verificati.

Morte da incidente stradale e diritto al risarcimento

 

Quando l’incidente provoca la morte del danneggiato è possibile per i parenti, ottenere il risarcimento. Come è ovvio, però, il risarcimento non può essere uguale per tutti i parenti ma bisogna considerare tutte le circostanze del caso. I Giudici, nel corso degli anni, hanno limitato il numero delle persone che hanno diritto al risarcimento prevedendo lo stesso solo per gli ascendenti ed i discendenti in linea diretta anche di secondo grado (quando viene dimostrato uno stretto legame affettivo), i fratelli, il convivente more uxorio, i figli adottivi, il partner unito civilmente.

In questi casi, la famiglia o i parenti del defunto potranno dimostrare il rapporto di affetto con il morto e i danni subiti a causa della morte di quest’ultimo. I danni in questo caso, oltre che per la perdita del proprio caro, potranno essere valutati in base all’importanza economica che aveva il defunto nella famiglia, si pensi al padre di famiglia che manteneva moglie e figli grazie al proprio lavoro: in questa situazione il risarcimento dovuto sarà maggiore rispetto ad una situazione in cui il marito e la moglie lavoravano entrambi.

Resta il fatto che in tutti questi casi, la quantificazione del danno è un’operazione difficile per chi non ha le giuste competenze, con il rischio di non ottenere il giusto risarcimento.

Il calcolo del risarcimento per morte di un parente

 

I valori stabiliti dal Tribunale di Milano sono stati presi come base per calcolare il danno per la morte del parente:

SOGGETTI DA A
a ciascun genitore per la morte del figlio 163.080,00 euro 326.150,00 euro
a ciascun figlio per la morte del genitore 163.080,00 euro 326.150,00 euro
al coniuge o convivente o partner unito civilmente sopravvissuto 163.080,00 euro 326.150,00 euro
al fratello per la morte del fratello 23.600,00 euro 141.620,00 euro
al nonno per la morte del nipote 23.600,00 euro 141.620,00 euro

Il Tribunale di Milano non poteva stabilire tutti i casi possibili di soggetti che hanno diritto al risarcimento per la morte di un parente, ma con questa tabella, si potrà richiedere il risarcimento anche per casi o situazioni simili, ovviamente dimostrando il legame affettivo che c’era tra il defunto e chi chiede il risarcimento.

Solo un avvocato esperto può conoscere le modalità per fare in modo che una situazione non compresa in questa tabella possa essere meritevole di risarcimento. Affidarsi ad un esperto del settore è poi fondamentale anche nei casi già previsti dal Tribunale di Milano, basti considerare infatti che il genitore che riceve il risarcimento per la morte del figlio potrebbe prendere da 163.080,00 euro fino ad una cifra pari al doppio, per cui la capacità dell’avvocato nel dimostrare il rapporto d’affetto tra genitore e figlio giocherà un ruolo decisivo.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2018-01-06 07:52:162018-01-06 07:52:16Incidente mortale pedone in Italia: il coniuge straniero ha diritto al risarcimento del danno per la morte del consorte | Avvocato italiano

Impresa familiare della partner lesbica: diritti in caso di unione civile | Avvocato

Se una partner lesbica collabora nell’impresa familiare dell’altra e la coppia celebra l’unione civile, sono previsti dei diritti parificati a quelli che si verificano in caso di matrimonio. Concedere alla persona unita civilmente gli stessi diritti del coniuge, in tema di impresa familiare, è stata una novità introdotta dalla Legge Cirinnà.

Per impresa familiare si intende una piccola realtà aziendale o l’attività di piccoli imprenditori o commercianti, la caratteristica comune che deve prevedere è la collaborazione di fratelli, genitori o coniugi.

Nel nostro paese l’impresa familiare è regolata in modo specifico dal Codice Civile il quale la definisce come quell’impresa in cui collaborano in maniera continuativa il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo dell’imprenditore.

Quali sono i diritti della partner lesbica

 

 

Il diritto principale della partner lesbica unita civilmente consiste nel partecipare agli utili dell’impresa, ai beni acquistati ed all’incremento dell’azienda, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.

La partner potrà anche godere del mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, anche partecipare alla gestione dell’impresa partecipando alle votazioni che devono essere raggiunte a maggioranza tra tutti i familiari.

Cosa succede se la proprietaria dell’impresa muore?

 

 

Molte coppie omosessuali negli ultimi anni hanno vissuto svariate problematiche legate ai rapporti con le rispettive famiglie d’origine in caso di morte di uno dei partner. Dopo l’approvazione della legge Cirinnà molte di queste querelle potranno essere agevolmente risolte perché nel caso in cui l’imprenditrice dovesse morire la convivente unita civilmente avrebbe la certezza di poter ereditare la quota della propria compagna continuando il proprio lavoro senza correre il rischio di essere estromessa dal resto della famiglia.

Se la famiglia d’origine della persona deceduta tentasse di estrometterla o prendesse decisioni senza il suo consenso oppure vendesse la sua quota la partner rimasta in vita avrebbe il diritto di rivolgersi al Tribunale per tutelare il proprio diritto e la propria partecipazione all’impresa facendo valere la propria quota.

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Incidente stradale: il cellulare in moto e il risarcimento del danno

Utilizzare il cellulare mentre si guida una moto, oltre ad essere molto pericoloso per sé e per gli altri, può portare al ritiro della patente, ma non solo: in caso di incidente l’assicurazione potrebbe non risarcire il danno.

L’assicurazione infatti potrebbe considerare l’utilizzo del cellulare come un concorso di colpa nella causazione dell’incidente. In alcune ipotesi, però, il grado del concorso di colpa potrebbe diminuire o addirittura essere ininfluente, si pensi al motociclista che fermo al semaforo risponde ad una telefonata e viene investito da una macchina che non rispetta il semaforo.

Per ottenere l’intero risarcimento, infatti, è necessario dimostrare che l’utilizzo del cellulare non è stato la causa dell’incidente. Il motociclista perciò dovrà pagare una multa per non aver rispettato il codice della strada, ma potrà vedersi risarcire l’intero danno.

I danni risarcibili

A seguito di incidente stradale si subisce un danno per il quale si richiede il risarcimento. Da un lato c’è la categoria del danno patrimoniale che riguarda quei danni che intaccano i soldi del danneggiato, mentre dall’altro c’è il danno non patrimoniale (biologico, morale, esistenziale) che, in questi casi, riguarda quei danni che vanno a toccare la salute intesa in senso fisico e psicologico.

In caso di guida con il cellulare, l’assicurazione tende a diminuire il risarcimento del danno in percentuali variabili, valutando quanto l’utilizzo del cellulare abbia causato l’incidente e quindi stabilendo il concorso di colpa del danneggiato nell’incidente.

Le caratteristiche del danno patrimoniale nell’incidente stradale

Il danno patrimoniale si divide in danno emergente e lucro cessante. Il danno emergente è quel danno che va direttamente a toccare il patrimonio del danneggiato, mentre il lucro cessante riguarda i guadagni che il danneggiato non è riuscito ad ottenere a causa dell’incidente.

 

Il danno emergente nell’incidente stradale

Si potrà richiedere tutti i costi già sostenuti dal danneggiato, ovviamente documentandoli, ma fare anche una previsione per i danni futuri:

– danni passati: ad esempio costi di riparazione della moto, costi delle medicine, costi per le visite mediche, costi per le terapie, costi per acquisto di cose rovinate nell’incidente, costi per personale che viene ad aiutare in casa ecc.

– danni futuri: ad esempio per le terapie future, le medicine che si dovranno comprare, le visite di controllo, le persone che dovranno venire in casa per l’assistenza ecc.

Ovviamente, in caso di richiesta di danni futuri sarà necessario un approccio quasi matematico che dimostri la necessità di quelle spese future e la certezza che verranno sostenute.

La richiesta dei danni futuri è molto importante perché, a volte, capita che una volta conclusa la trattativa con l’assicurazione ci se renda conto di dover sostenere ulteriori spese che non erano state considerate e che l’assicurazione non riconoscerà in quanto la situazione è stata già chiusa precedentemente.

Il lucro cessante da incidente stradale

– lavorativo: ad esempio l’impossibilità di guadagno per il libero professionista, l’impossibilità di prendere lo stipendio per un lavoratore, la diminuzione del reddito rispetto al periodo precedente;

– perdita di chance: ad esempio la perdita di un’opportunità, la mancata conclusione di un contratto, la mancata promozione in ambito lavorativo, la mancata partecipazione ad un concorso pubblico.

La dimostrazione del danno emergente è sicuramente più agevole rispetto ad alcuni casi che riguardano il lucro cessante, per il quale è necessario dimostrare che il mancato guadagno sia una diretta conseguenza dell’incidente. Per quanto riguarda la perdita di chance, il danneggiato dovrà utilizzare tutti i metodi per dimostrare che l’opportunità (la chance) era probabile, infatti molte assicurazioni si oppongono al risarcimento di tale voce perché non è mai certo che la chance si sarebbe verificata, ma appunto la giurisprudenza su casi simili parla di probabilità e non di certezza.

Questi risarcimenti possono trasformarsi in cifre molto alte che, proprio per tale motivo, potrebbero non essere riconosciute automaticamente dall’assicurazione del danneggiato che comunque tende a non riconoscere alcun danno o cifre non del tutto documentate. In questi casi l’assistenza di un avvocato diventa fondamentale per ottenere l’intero riconoscimento del danno, invece che farsi convincere dalle tesi dell’assicurazione.

Le caratteristiche del danno non patrimoniale per incidente stradale

Il danno non patrimoniale si divide in danno biologico, morale ed esistenziale:

Danno biologico da incidente stradale

Il danneggiato subisce lesioni a livello fisico o psicologico così gravi da modificare la qualità della sua vita, ad esempio una donna che abbia subito una ferita profonda sul viso o, peggio, l’amputazione di un braccio, oppure quei danni a livello mentale che pur se non visibili esteriormente danneggiano l’equilibrio psicologico della persona.

In questi casi riuscire a valutare il vero danno subito è molto difficile: avvalendosi di professionisti si potrà ottenere certificati medici e perizie per poter stabilire il tipo di invalidità del danneggiato. Una valutazione sbagliata, infatti, può portare ad un risarcimento molto più basso di quello dovuto.

Danno morale da incidente stradale

Le agitazioni e le ansie sofferte a causa di un incidente stradale anche se sono passeggere.

In questo caso riuscire a provare l’ansia o la depressione momentanea che si prova a causa dell’incidente è molto difficile ed è sempre necessario farsi assistere da un avvocato esperto che possa consigliare i professionisti che sia in grado di accertare questo danno.

 

Danno esistenziale da incidente stradale

L’incidente stradale costringe il danneggiato a modificare le proprie abitudini e la propria vita con il risultato di rinunciare ai propri sogni ed ai propri desideri.

In questo caso è fondamentale verificare se l’incidente ha modificato le abitudini del danneggiato o anche se ha complicato le dinamiche familiari. Si pensi alla moglie che a causa dell’incidente ha sempre paura di uscire di casa e quindi il marito è costretto a sostituirla in tutte quelle situazioni in cui è necessario uscire (portare i figli a scuola, fare la spesa, pagare le bollette, andare in lavanderia, accompagnare i figli alle attività sportive ecc.).

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Questi danni che non sono esattamente visibili e riconoscibili, risultano di difficile valutazione oltre che di difficile quantificazione ed è per questo che un avvocato esperto potrà, con l’aiuto di medici e consulenti, dimostrare l’esistenza di questi danni.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2018-01-02 06:55:252018-01-02 06:55:25Incidente stradale: il cellulare in moto e il risarcimento del danno

Distacco della luce in discoteca: come ottenere il risarcimento del danno

La discoteca che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del distacco. La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività commerciali. Infatti una discoteca privata della luce non potrà esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato. In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore notturne.

Il danno emergente

 

In caso di mancanza di luce in una discoteca il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, si pensi ad esempio al personale delle pulizie, a quello predisposto all’accoglienza clienti o anche ai dj chiamati per la serata.

Allo stesso tempo si potrà richiedere l’eventuale costo sostenuto per la pubblicità per un evento particolare che doveva esserci, per i volantini e per i cantanti che dovevano esibirsi. Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

 

In caso di mancanza di luce in una discoteca il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

 

In caso di mancanza di luce in una discoteca il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a disdire prenotazioni o a mandare via clienti giunti sul posto. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

 

La mancanza di luce in una discoteca, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero iniziare a frequentare un’altra discoteca e non recarsi più in quella che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2018-01-01 07:42:002018-01-01 07:42:00Distacco della luce in discoteca: come ottenere il risarcimento del danno

Incidente stradale: proprietario taxi responsabile danni anche se non guidava

Quando una persona guida il taxi di un altro sarà tutelata dall’assicurazione del proprietario, il quale risponderà dei danni causati dall’incidente stradale e ne sarà responsabile.

In pratica l’assicurazione, in caso di incidente, copre le spese ai danneggiati, ma il costo dell’assicurazione aumenterà per chi l’ha sottoscritta. Ecco perché in alcuni casi è interesse del proprietario dimostrare che non ci fosse la volontà di prestare la macchina. Il proprietario potrà dimostrare che il taxi veniva guidato senza la sua autorizzazione in modo tale da essere escluso da colpe o comunque in modo da diminuire l’entità delle stesse.

Il veicolo viaggia contro la volontà del proprietario

Uno dei punti fondamentali per dimostrare la mancanza di colpa del proprietario è quella che il taxi sia in giro contro la volontà del proprietario. È importante quindi che ci sia una volontà contraria e non che il proprietario non sappia che il suo taxi sia guidato da altri. Per spiegarsi: il collega che prende, senza avvisarlo, il taxi del proprietario che è in pausa e causa un incidente, di certo non esclude la responsabilità del proprietario, mentre il collega che prende il taxi del proprietario, il quale ha espressamente detto che non deve guidarlo, esclude o comunque limita la responsabilità del proprietario.

Ovviamente, in questi casi, è necessario seguire le ipotesi dell’avvocato che potrà utilizzare le modalità migliori per dimostrare l’assenza di colpa del proprietario. Ad esempio non è necessario che ci sia scritto da qualche parte che il taxi non può essere guidato, ma bastano dei fatti compiuti dal proprietario che portino a questa situazione: ad esempio aver nascosto le chiavi, oppure averle con sé al momento in cui il taxi viene guidato da altri con le chiavi di riserva.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-29 07:50:242017-12-29 07:50:24Incidente stradale: proprietario taxi responsabile danni anche se non guidava

Distacco della luce in azienda: come ottenere il risarcimento del danno

L’azienda che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento di tutti i danni subiti a causa del distacco.

La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività imprenditoriali. Infatti un’azienda privata della luce sarà impossibilitata ad effettuare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato.

In questi casi, anche poche ore senza luce possono creare notevoli disagi: prendiamo il caso in cui un’azienda dovesse rimanere senza luce durante le ore lavorative senza poter usare i pc, le fotocopiatrici, le stampanti ed ogni altro dispositivo.

Il danno emergente

In caso di mancanza di luce in un’azienda il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per i dipendenti che sono rimasti impossibilitati nell’eseguire il loro lavoro, ma che comunque hanno ricevuto lo stipendio anche nei giorni in cui non c’era la luce.

Allo stesso tempo si potrà richiedere il costo sostenuto per far ripartire la catena produttiva, quello che serve per far riattivare i macchinari e i costi persi per i prodotti resi inutilizzabili, oltre ai costi per il prolungamento del noleggio dei macchinari.

Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, e dovrà esserci la possibilità di giustificarle davanti ad un giudice con la produzione di fatture, scontrini o ricevute.

Il danno da lucro cessante

In caso di mancanza di luce in un’azienda il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Anche in questo caso dovrà essere fornito giustificativo documentale.

Il danno all’immagine

In caso di mancanza di luce in un’azienda il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a dilungare il lavoro, magari non accontentando i clienti, oppure che è stata impossibilitata a contattare i clienti.

La perdita di clientela

La mancanza di luce in un’azienda, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma per i periodi futuri: i clienti infatti potrebbero rivolgersi ad un’altra attività commerciale e non recarsi più in quella che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

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AEEGSI 646/15 Indennizzo luce, storno e rimborso

Nelle ipotesi di inadempimento da parte dell’operatore di energia elettrica è possibile chiedere l’indennizzo così come stabilito dalla delibera AEEGSI 646/15, oltre allo storno e al rimborso delle fatture.

I gestori di energia elettrica sono infatti obbligati a riconoscere determinati indennizzi cosiddetti automatici nel momento in cui viene riscontrato il disservizio subito dall’utente. I medesimi indennizzi possono essere richiesti in fase di conciliazione nel caso in cui l’operatore non abbia ottemperato.

IPOTESI INDENNIZZI
attivazione in ritardo o mancata attivazione 35 euro dopo 5 giorni
Disattivazione su richiesta cliente 35 euro dopo 5 giorni
Riattivazione a seguito di sospensione per morosità 35 euro dopo 1 giorno
Ripristino fornitura dopo un guasto 35 euro dopo 4 ore

Ogni contratto ha il suo indennizzo

L’indennizzo base corrisponde a 35 euro per i clienti domestici, 70 euro per i clienti non domestici in bassa tensione e 140 euro per i clienti i media tensione.

Le utenze in bassa tensione arrivano fino a 1 chilovolt mentre quelle in media tensione vanno da 1 a 35 chilovolt.

L’indennizzo aumenta con il passare del tempo

– se la prestazione avviene oltre il tempo doppio dello standard ma entro un tempo triplo, viene pagato l’indennizzo doppio: in caso di attivazione in ritardo perciò, se la stessa avviene entro 14 giorni (standard 5 giorni) l’indennizzo sarà pari a 70 euro (35 euro standard per cliente domestico);

– se la prestazione avviene oltre il tempo triplo dello standard, viene pagato l’indennizzo triplo: in caso di attivazione in ritardo perciò, se la stessa avviene entro 16 giorni (standard 5 giorni) l’indennizzo sarà pari a 105 euro (35 euro standard per cliente domestico).

I tempi per ricevere l’indennizzo

 

L’indennizzo deve essere corrisposto entro 30 giorni dall’effettuazione della prestazione. Se non viene corrisposto entro sei mesi dall’effettuazione della prestazione l’indennizzo verrà triplicato.

Nelle ipotesi in cui l’inadempimento e il disservizio sia differente da quelli elencati vengono applicati gli indennizzi stabiliti per casi simili. L’utente oltre all’indennizzo ha sempre diritto a richiedere lo storno delle somme chieste in modo illegittimo. Nel caso in cui abbia già provveduto al pagamento potrà invece richiedere il rimborso, in entrambe le ipotesi il gestore emetterà note di credito attestanti lo storno o il rimborso effettuato.

L’indennizzo non sempre è dovuto

 

– quando la prestazione non avviene a causa di attività del cliente o di terzi;

– quando il cliente non è in regola con i pagamenti.

L’indennizzo non esclude il risarcimento

 

La corresponsione dell’indennizzo non esclude la possibilità per il cliente di chiedere il risarcimento del danno che dovrà essere dimostrato e documentato, si pensi al ristorante, il pub, il bar o comunque un’attività commerciale che non riceve l’attivazione della luce e che è costretto a non aprire con il rischio di perdita di guadagno.

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Il reclamo all’operatore di energia elettrica: reclamo scritto o tramite call center

L’utente che ha subito un disservizio alla luce, di qualsiasi genere, deve comunicarlo al proprio operatore in modo tale che il problema venga risolto. Il reclamo scritto può essere avanzato al customer care a mezzo posta ordinaria, posta elettronica certificata (pec) e fax oppure vocalmente tramite telefono (call center).

I recapiti sono reperibili nel Carta dei servizi, nelle bollette oppure sul sito internet dell’operatore.

Reclamo scritto o reclamo vocale

 

L’invio del reclamo scritto permette di avere contezza dell’effettivo ricevimento da parte del gestore, mentre in caso di reclamo vocale, l’utente dovrà segnarsi il codice identificativo dello stesso richiedendolo all’operatore del call center a cui ha fatto la segnalazione.

Avere il codice identificativo permette all’utente di richiedere aggiornamenti sulla propria situazione senza sprecare ulteriore tempo a ricomunicare i propri dati e rispiegare la problematica per cui si sta chiamando.

L’operatore entro quanto tempo deve rispondere al reclamo

 

Il gestore telefonico, ricevuto il reclamo, deve mettere in atto una vera e propria procedura volta alla risoluzione del problema che non può andare oltre i 50 giorni dalla data di ricevimento del reclamo (in questi casi, il termine per l’evasione di una pratica può essere anche inferiore a seconda delle condizioni generali dei vari operatori) e deve essere comunicato al cliente il risultato finale.

Modalità di risposta del gestore di energia elettrica

 

La comunicazione da parte del gestore, in caso di soluzione del problema, non ha bisogno di formalità e può essere comunicata sia telefonicamente che tramite mail, mentre in caso di non accoglimento del reclamo, il gestore deve rispondere all’utente in forma scritta specificando le motivazioni per cui non è stato possibile accogliere il reclamo, indicando tutte le operazioni e le indagini svolte per verificare l’esistenza della problematica.

Nell’ipotesi in cui il reclamo non abbia portato alla risoluzione del problema o se la soluzione offerta dal gestore telefonico non risulti esauriente, l’utente potrà rivolgersi al Servizio conciliazione dell’autorità per procedere al tentativo di conciliazione.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-23 07:00:362017-12-23 07:00:36Il reclamo all’operatore di energia elettrica: reclamo scritto o tramite call center

Distacco della luce in palestra: come ottenere il risarcimento del danno

La palestra che subisce il distacco della luce ha diritto al risarcimento del danno subito a causa del distacco. La luce infatti è un bene primario e diventa ancor più importante per le attività commerciali.

Infatti una palestra privata della luce non potrà esercitare la propria attività con la relativa perdita del guadagno giornaliero e la spesa per il personale inutilizzato. In questi casi, anche poche ore senza luce possono compromettere tutto, ad esempio se capita nelle ore di maggior concentrazione di clientela come alla sera.

Il danno emergente

 

In caso di mancanza di luce in una palestra il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico sarà relativo alla spesa per il personale che non è stato utilizzato, ma che comunque è stato pagato per i giorni in cui non c’era la luce, si pensi ad esempio al personale delle pulizie, a quello predisposto all’accoglienza clienti o anche ai personal trainer.

Allo stesso tempo si potrà richiedere l’eventuale costo sostenuto per la pubblicità per un evento particolare che doveva esserci, per i volantini e per determinate lezioni che dovevano tenersi e non è stato possibile fare.

Inoltre in alcuni casi si sarà anche costretti a restituire ai clienti parte dell’abbonamento a causa dell’impossibilità di usufruire della palestra oppure a prolungare l’abbonamento per ulteriori giorni, tanti quanti sono durati i giorni di distacco.

Si dovrà, ovviamente, verificare tutte le spese che possono essere risarcite, utilizzando metodi certi che risultino incontestabili davanti ad un giudice.

Il danno da lucro cessante

 

In caso di mancanza di luce in una palestra il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il mancato guadagno a causa dell’impossibilità di svolgere l’attività. Per richiedere questo tipo di danno si dovrà fare una stima del guadagno giornaliero e richiedere lo stesso a titolo di risarcimento.

Il danno all’immagine

 

In caso di mancanza di luce in una palestra il danno che potrà essere richiesto al gestore elettrico potrà riguardare anche il danno all’immagine procurato all’attività che si è trovata costretta a disdire prenotazioni o a mandare via clienti giunti sul posto. Il calcolo per questo tipo di danno, non è facile da dimostrare e sarà necessario verificare tutta una serie di fattori per ottenere il risarcimento dovuto.

La perdita di clientela

 

La mancanza di luce in una palestra, comporta il rischio di perdere clienti non solo per quel determinato giorno ma anche per il futuro: i clienti infatti potrebbero andare in un’altra palestra e non recarsi più in quella che ha subito il distacco della luce. Ovviamente questo danno per essere risarcito ha bisogno di una attenta valutazione che non sempre risulta possibile.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-21 11:24:132017-12-21 11:24:13Distacco della luce in palestra: come ottenere il risarcimento del danno

Incidente stradale: proprietario camion responsabile danni anche se non guidava

Quando una persona guida il camion di un altro sarà tutelata dall’assicurazione del proprietario, il quale può essere chiamato a rispondere dei danni causati dall’incidente stradale e ne sarà responsabile.

In pratica l’assicurazione, in caso di incidente, copre le spese ai danneggiati, ma il costo dell’assicurazione aumenterà per chi l’ha sottoscritta. Ecco perché in alcuni casi è interesse del proprietario dimostrare che non ci fosse la volontà di prestare la macchina.

In questo caso il proprietario deve dimostrare che il camion veniva guidato senza la sua autorizzazione in modo tale da essere escluso da colpe o comunque in modo da diminuire l’entità delle stesse e, di conseguenza le somme di dover versare ai danneggiati.

Cosa succede se il veicolo viaggia contro la volontà del proprietario

 

Uno dei punti fondamentali per dimostrare la mancanza di colpa del proprietario è quella che il camion sia in giro contro la volontà del proprietario. È importante quindi che ci sia una volontà contraria e non che il proprietario non sappia che il suo camion sia guidato da altri.

Per spiegarsi: il collega che prende, senza avvisarlo, il camion del proprietario che è in pausa e causa un incidente, di certo non esclude la responsabilità del proprietario, mentre il collega che prende il camion del proprietario, il quale ha espressamente detto che non deve guidarlo, esclude o comunque limita la responsabilità del proprietario.

Ovviamente, in questi casi, è necessario seguire le ipotesi dell’avvocato che potrà utilizzare le modalità migliori per dimostrare l’assenza di colpa del proprietario.

Ad esempio non è necessario che ci sia scritto da qualche parte che il camion non può essere guidato, ma bastano dei fatti compiuti dal proprietario che portino a questa situazione: ad esempio aver nascosto le chiavi, oppure averle con sé al momento in cui il camion viene guidato da altri con le chiavi di riserva.

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https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png 0 0 MrzOrgUserAdmin https://www.marzorati.org/wp-content/uploads/2020/02/logo-nuevo-high.png MrzOrgUserAdmin2017-12-18 10:47:572017-12-18 10:47:57Incidente stradale: proprietario camion responsabile danni anche se non guidava

Società di recupero crediti dell’operatore di energia elettrica: cosa fanno e come tutelarsi

In caso di mancato pagamento di fatture e/o servizi le società di energia elettrica sono solite incaricare società di recupero crediti al fine di porre in essere le attività stragiudiziale per il recupero del credito.

Le società solitamente incaricate sono Fire S.p.a., Geri Gestione Rischi s.r.l., Recus S.p.a., Cribis Teleservice S.r.l., ECR S.p.a., Euro Legal Service S.r.l.. Fides S.p.a. e molte altre. La metodologia di queste società e solitamente sempre la stessa: chiamate, mail e lettere di intimazione.

Regole e limiti

Esistono, però alcune regole che tali società devono rispettare:

– la società di recupero crediti è obbligata a specificare i propri dati, quelli dell’azienda per cui agisce e il credito richiesto;

– il numero da cui viene chiamato il debitore non deve essere oscurato;

– non devono essere date all’utente false informazioni;

– non possono fare riferimenti alla centrale rischi: infatti nelle ipotesi di operatori di energia elettrica non si può richiedere l’iscrizione dei dati del debitore in tale banche dati;

– le comunicazioni vanno riferite esclusivamente all’interessato e non ad altri;

– con la lettera di messa in mora o una semplice telefonata non si ha titolo per un pignoramento.

È sempre possibile opporsi alle richieste delle società di recupero credito, ma bisogna fare attenzione alle modalità da utilizzare e a cosa scrivere per non incorrere in spiacevoli disguidi.

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